Tre artisti dell’Ucraina abbinati al Vino della Pace prodotto in Friuli.


Perdonate il cambio di programma, ma le notizie di questi giorni mi riportano al 1992 e poi al 1937.

Non vi scriverò di Hellen Harvey, lo farò nella prossima newsletter, ma vi racconterò di tre artisti ucraini abbinandoli a un vino prodotto in Friuli con più di 400 uve provenienti da tutto il Mondo: il “Vino della Pace”.

Come si reagisce alla notizia di una guerra?

Pablo Picasso alla notizia della strage di Guernica, un paesino basco che nel 1937 venne devastato – per dimostrazione – dalla Luftwaffe tedesca, reagì disegnando per quattro giorni consecutivi. Da quei disegni nacque l’opera più potente della storia dell’Arte il Guernica (nel libro troverete la storia completa).

Marina Abramović nel 1997 alla Biennale di Venezia portò la sua reazione alla guerra dei Balcani iniziata nel 1992: “Balkan Baroque” una performance impressionante quanto indelebile. A Venezia in una sala sotterranea della Biennale Marina per quattro giorni (quanto Picasso) spolpò 1500 ossa di bovini.

Anatolii Kryvolap, Untitle (2012), collocazione sconosciuta

Anatolii Kryvolap

Anatolii è un pittore di 75 anni e le sue opere sono poetiche e minimali – la versione umanizzata del suprematismo russo di Malevič –  realizzate con colori brillanti, positivi.

Anatolii è anche l’artista più valutato dell’Ucraina, alcune sue opere hanno superato i 180.000 € nelle aste. Il dipinto che vedete sopra è del 2012, ma oggi si lascia interpretare con significati più tetri: quell’uccello appare come una colomba che va incontro all’aereo, non di linea.

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Oksana Mas, A Glance in Eternity (2011), Cattedrale di Santa Sofia – Kiev

Oksana Mas

Oksana è un’artista di poco più di 50 anni che vive e lavora a Odessa.
Ha esposto due volte alla Biennale di Venezia.
Nell’edizione del 2011 ha realizzato l’istallazione a mosaico “A Glance in Eternity” composta da 15.000 uova di legno dipinte a mano. Oggi è ospitata nella Cattedrale di Santa Sofia a Kiev.  

Quest’opera di Oksana utilizza un’iconografia che va dalla storia dei peccati passati, alla speranza per il futuro e fa parte del progetto “ArtTogether”; un progetto artistico interattivo globale che ha come obiettivo unire le persone in un momento di disordini politici e sociali.

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Ivan Marchuk, Silence all around (2018), collocazione sconosciuta

Ivan Marchuk

Ivan è il più “grande” dei tre artisti con i suoi 85 anni. Egli è un vero talento dell’arte contemporanea ucraina.

Il The Daily Telegraph lo ha inserito nella lista dei Top 100 geni viventi (unico ucraino nella lista).
Il suo lavoro ormai consiste in circa 5.000 opere, molte delle quali sono esposte all’estero.

Ivan chiama la sua tecnica plyontaism, che è un derivato dal dialetto ucraino della parola plyontaty (tessere). Le incredibili opere di Ivan consistono in linee intrecciate a più strati che a distanza si fondono in un unico colore (simile alla tecnica di Pellizza da Volpedo). 

>>> Link Bio

L’Ucraina è molto più di questi tre artisti, ma questa breve descrizione vuole essere un invito alla curiosità.

A quell’apertura mentale che ci rende più simili e vicini.


Vino della Pace

In Friuli nelle terre devote al vino nasce nel 1983 un progetto di fratellanza umana: la Vigna del Mondo.

I soci della Cantina Produttori Cormòns, giorno dopo giorno e con la collaborazione di uomini altrettanto generosi, hanno messo a dimora alcune centinaia di vitigni (più di 400) provenienti da ogni continente della Terra.

Nel 1985 arriva la prima vendemmia fatta dalle mani di 500 donne, uomini e ragazzi e, un anno più tardi, nasce il Vino della Pace che sarà inviato a tutti i Capi di Stato come messaggio di Pace, ma non prima di essere abbellito da grandi artisti: i primi furono Baj, Music e Pomodoro.

Oggi la tradizione continua.

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